In terzo trimestre piu’ senza lavoro. Industria recupera a ottobre
Recupera la produzione industriale ad ottobre, cosi’ come risale il numero degli occupati nel terzo trimestre, rispetto ai mesi prima per lo piu’ contrassegnati dal lockdown. Ma la distanza dai livelli pre-Covid, senza ancora contare gli effetti attesi della seconda ondata, lasciano i dati in territorio negativo. Con un impatto che resta forte sul mercato del lavoro ed in particolare sui precari, i piu’ colpiti dalla crisi scatenata dalla pandemia, e sui Disoccupati, che arrivano a superare quota 2,5 milioni. Con 200 mila persone in piu’ in cerca di un posto e ancora oltre 600 mila occupati in meno in un anno. Le ultime rilevazioni dell’Istat indicano, infatti, come la produzione dell’industria italiana, dopo il calo registrato a settembre, metta a segno un “lieve recupero” congiunturale ad ottobre, con un +1,3%. Su base annua diminuisce invece del 2,1%, comunque “con una significativa attenuazione” della riduzione rispetto a settembre (era -4,9%).
Nel confronto annuo, le flessioni riguardano tutti i comparti, ma il calo e’ piu’ forte per i beni di consumo (-4,1%) e l’energia (-2,7%). Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nel terzo trimestre il numero di occupati torna a crescere in termini congiunturali. Dopo il calo dei precedenti quattro trimestri, segnando +56 mila unita’ (+0,2% rispetto al secondo), per effetto di un aumento dei dipendenti piu’ consistente del calo degli indipendenti. Ma rispetto al terzo trimestre 2019. Il numero di occupati risulta inferiore di 622 mila unita’ (-2,6% in un anno): crollano i dipendenti a termine (-449 mila, -14,1%). Continuano a diminuire gli indipendenti (-218 mila, -4,1%), mentre aumentano lievemente i dipendenti a tempo indeterminato.
Il calo annuo interessa sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale. Tra i quali l’incidenza del part time involontario si attesta al 66,4%. E, sempre nel confronto annuo, dopo il calo ininterrotto per tredici trimestri consecutivi. Particolarmente accentuato nei primi due del 2020, torna a crescere il numero di Disoccupati che si attesta a 2 milioni 546 mila unita’ (+202 mila in un anno, +8,6%); l’aumento coinvolge sia le persone in cerca di prima occupazione sia chi ha precedenti esperienze di lavoro.
Cosi’ il tasso di disoccupazione, in calo per sei trimestri consecutivi, torna ad aumentare portandosi al 9,8% (+1,4 punti rispetto al secondo trimestre 2020). Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,2 punti rispetto al secondo), con il Mezzogiorno che registra la crescita piu’ marcata (+0,6 punti nei tre mesi), rispetto alla crescita nel Nord (+0,2 punti) e al calo nel Centro (-0,3 punti). Mentre il tasso di inattivita’, cresciuto nei precedenti quattro trimestri, scende al 35,7% (-1,2 punti nei tre mesi).
A confermare il recupero dopo i mesi di lockdown e’ anche il dato sulle ore lavorate: nel terzo trimestre segnano “una decisa ripresa” rispetto al trimestre precedente (+21,0%). Pur risultando ancora inferiori ai livelli registrati nello stesso periodo del 2019 (-5,9%). Nell’emergenza pandemica, ci sono poi 240.000 lavoratori dipendenti potenzialmente esclusi dall’accesso agli ammortizzatori sociali Covid in quanto assunti dalle circa 86.000 nuove imprese nate tra il 13 luglio e il 31 ottobre 2020. E che restano “fuori” dalla possibilita’ di richiedere il trattamento di integrazione salariale. In quanto non beneficiari delle precedenti settimane previste dalla normativa, denuncia la Fondazione studi dei consulenti del lavoro.