“Rientrare in una dimensione come quella di due mesi fa nell’arco del prossimo inverno sarebbe già un notevolissimo passo avanti. Però bisogna fare i conti con un interlocutore russo che in questo momento ha in mano le carte”. Il ritorno alla normalità sul fronte dei prezzi energetici non è prevedibile vista la crisi geopolitica per il conflitto russo-ucraino e le tensioni sui mercati delle materie prime ma il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, osserva che “lavorare adesso per avere una situazione gestibile il più possibile nel corso dell’inverno è assolutamente fondamentale”. All’indomani del decreto del governo che con altri tre miliardi di euro (raggiungendo il totale di 30 dall’inizio dell’anno) ha di fatto congelato da oggi per il prossimo trimestre gli aumenti di luce (0,4%) e gas, il presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente spiega che “il settore energetico è alla base di tutta questa crescita di inflazione che stiamo vivendo” e “siamo in una fase in cui qualunque segnale anche piccolo che vada nella direzione del peggioramento della situazione viene molto amplificato”. Secondo Besseghini, bisogna evitare anche piccoli aumenti, ricercare una stabilità e “in questa ottica va l’intervento del governo ma anche alcuni aspetti regolatori su cui abbiamo lavorato per contenere al massimo la variazione”, che da oggi sarebbe stata +45% per il gas e +15% per l’elettricità.
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