Vent’anni di Euro tra crisi, spread e «Whatever it takes»Vent’anni di Euro tra crisi, spread e «Whatever it takes»Vent’anni di Euro tra crisi, spread e «Whatever it takes»Vent’anni di Euro tra crisi, spread e «Whatever it takes»
  • Home
  • News
  • PNRR
  • Offerte di lavoro
  • Finanziamenti Europei
  • Mezzogiorno
  • Contatti
  • Chi Siamo
✕
Dal 10 gennaio super green pass ovunque, rimandato (per ora) a gran parte dei settori pubblici e privati
30 Dicembre 2021
Firmato il Milleproroghe: più tempo per le assunzioni nella Pa e per i concorsi pubblici nei ministeri
30 Dicembre 2021
Show all

Vent’anni di Euro tra crisi, spread e «Whatever it takes»

30 Dicembre 2021

Senza essere espressa in euro la ricchezza degli italiani varrebbe molto meno, ad iniziare dal patrimonio immobiliare che nelle vecchie lire non sarebbe poi granché. Criticata all’avvio per le speculazioni e i prezzi gonfiati, soprattutto nel commercio, ritenuta una camicia di forza dai sovranisti per non consentire più svalutazioni competitive e ripetute con cui interi settori industriali italiani hanno saltato il rinnovamento produttivo per conquistare i mercati, la moneta unica europea festeggia il suo ventesimo compleanno e alla fine sembra aver messo da parte ogni polemica. Soprattutto in questi anni di pandemia che hanno visto l’euro generare una primordiale condivisione del debito dei diversi Stati lasciando spazio alla solidarietà del Next generation Eu e dei sostegni all’indebitamento. La divisa Ue inizia a circolare il primo gennaio del 2002 ma – preceduta dall’embrione di unione monetaria dal paniere Ecu vincolato dal 1979 allo Sme, un meccanismo di stabilità monetaria con cambi fissi e bande di oscillazione definite per le monete nazionali – viene strutturata e codificata alla fine del 1998 con la definizione del rapporto con le valute dei singoli stati. Contro la lira verrà fissato a 1.936,27 un rapporto da alcuni ritenuto punitivo per l’economia italiana. In ogni caso , come previsto, l’ora X scatta alla mezzanotte del 31 dicembre 2001 e la moneta unica entra nelle tasche degli europei. Nasce con gli auguri del presidente Carlo Azeglio Ciampi, che per la moneta unica ha speso gran parte della sua esperienza professionale e politica, e del Papa, che lo accompagna all’Angelus con uno speciale augurio di pace. In un bagno di folla e tra gli scoppi dei mortaretti di Capodanno l’allora presidente della Commissione europea, Romano Prodi, altro alfiere della moneta unica, ne dà l’avvio simbolico da Vienna comprando subito dopo lo scoccare della mezzanotte un gran mazzo di rose per sua moglie e pagandolo in euro. Il giorno dopo debutterà sui mercati con un concambio sul dollaro stabilito a 1,16 e chiudendo la seduta a 90,38 cent dopo un massimo di 90,63. I primi Paesi a passare all’euro quale unico mezzo di pagamento – si era stabilito di concedere due mesi di doppia circolazione per favorire la dimestichezza con le nuove banconote e monete – sono gli olandesi alla mezzanotte del 28 gennaio, seguiti dagli irlandesi il 9 febbraio e dai francesi il 17 febbraio. Controverso il caso della Germania. I rigorosi tedeschi in teoria avrebbero voluto disfarsi del loro amato marco in una sola notte, quella di Capodanno, evitando qualsiasi periodo di doppia circolazione con l’euro, una missione impossibile. La lira termina il suo corso legale il 28 febbraio ma già dalla prima settimana di gennaio, contraddicendo le fosche aspettative dei critici, il 95% degli acquisti degli europei avviene in euro. Poi una navigazione più o meno tranquilla fino al 2008 quando la crisi finanziaria globale minaccia la moneta unica dalle fondamenta: la mancanza di un governo comune dell’Unione appare subito il suo tallone d’Achille su cui inizia a puntare la speculazione, prima mettendo in ginocchio il debito sovrano della Grecia nel 2010, poi puntando al cuore del sistema, i debiti dei ‘Piigs’, Portogallo, Irlanda, Spagna, oltre ad Atene e soprattutto l’Italia, il boccone più grande. Inizia la corsa dello spread italiano rispetto ai solidissimi Bund tedeschi lungo tutto il 2011. Fino ad arrivare in agosto alla lettera della Bce con cui si intima a Roma di mettere in atto alcune misure. Lo spread sale fino a toccare i 574 punti il 9 novembre, quando alla guida del governo è Silvio Berlusconi. Ne consegue la crisi di governo con l’arrivo di Monti per la messa in sicurezza dei conti italiani. Ma il salvataggio definitivo e perentorio dell’euro arriva il 26 luglio del 2012, con la celebre frase “whatever it takes to preserve euro”, pronunciata a Londra dal presidente della Bce, Mario Draghi, succeduto a Trichet nel novembre precedente con i mercati in pieno panico. Da allora la speculazione rallenta fino a rientrare e lasciare spazio ad un dibattito tra falchi e colombe su come gestire l’indebitamento nell’Eurozona, in pratica l’enorme massa di debito pubblico italiano, acquistato dalla Bce in questi anni in maniera generosa. Poi la pandemia rimette tutto in discussione e a schizzare come fuochi d’artificio sono i debiti pubblici di tutto il mondo e dei paesi europei in particolare, costretti a finanziare costosi lockdown e fermi produttivi. L’euro diventa quindi l’ancora, non più la zavorra per molti europei, anche i più frugali. Adesso sulla moneta unica si proiettano le ombre dell’inflazione, che dopo anni di andamento sottotraccia e comunque sotto il 2% stabilito come obiettivo di politica monetaria a Francoforte, ora naviga ben sopra la soglia definita psicologicamente rilevante, soprattutto per la Germania. Dall’Eurotower assicurano che si tratta di rialzi mondiali transitori, dalla Fed non ne sono più convinti e i falchi europei iniziano a rimettersi in volo in difesa di un euro che non dimentichi troppo l’eredità del marco e torni a guardare verso Nord.

Scopri le ultime notizie in tempo reale. News e aggiornamenti su politica, cronaca, lavoro, economia, attualità e molto altro su www.supersud.it

Condividi
0

Related posts

13 Maggio 2025

Campania, turismo di sistema: al via l’avviso da 10 milioni per itinerari culturali, naturalistici ed enogastronomici


Read more
13 Maggio 2025

L’impegno del governo al Forum della Fondazione Super Sud a Napoli: “Inclusione e co-progettazione per far crescere i territori”


Read more
12 Maggio 2025

Bonus con ISEE sotto i 15.000 euro: eccone 10 attivi nel 2025


Read more

ISCRIVITI ALLA NOSTRA
NEWSLETTER

Resta aggiornato su bandi e opportunità

Su di Noi

Super Sud lavora alla realizzazione di un progetto di democrazia delle opportunità, rendendo liberamente fruibili informazioni relative a bandi, opportunità, lavoro e formazione coniugando domanda e offerta. Tutte le news vengono veicolate mediante questa piattaforma web e i relativi social media.

  • Facebook
  • Instagram
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Mail

TAGS

agricoltura avviso pubblico bando basilicata bonus calabria campania coldiretti concorsi concorso concorso pubblico confindustria coronavirus covid covid-19 covid19 crisi decreto dpcm emergenza europa fase 2 fondi formazione giovani governo imprese italia lavoro molise napoli news offerta di lavoro puglia recovery regione regione campania salerno scuola sicilia sindacati sud turismo università Whirlpool

INFORMAZIONI

Supersud.it è una testata giornalistica iscritta al Tribunale di Potenza il 27.02.2020 al n° 490 del Registro Stampa.

Edito da:
CK Associati
Via Sicilia, 67
85100 Potenza (PZ)

Per la tua pubblicità su SuperSud

LINK UTILI

Privacy Policy

Coockie Policy

Contatti

Copyright 2025 © CK Associati
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}