di Rosa Sica
«Il progetto Ethicare è spinto dalla volontà di restituire alle persone il controllo sulle proprie decisioni – spiega Giuseppe Lorusso, cofounder della startup con sede in Puglia, nella provincia di Bari – e non comporta la necessità di avere fiducia in un intermediario, sia esso un privato cittadino o una Ong, grazie al sistema decentralizzato che regola in modo trasparente i rapporti tra le parti». Etica e disintermediazione sono dunque le parole chiave dell’iniziativa, che si uniscono al potenziale tecnologico della blockchain, un registro distribuito attraverso più nodi di una rete, sui quali le modifiche devono ricevere specifico consenso. L’idea di Ethicare nasce dall’esperienza della Banca delle Visite, nella quale lo stesso team applicava il concetto di «caffè sospeso» alla sanità. Il fine era quello di raccogliere visite mediche per donarle a chi ne aveva bisogno, mettendo in contatto il richiedente con la struttura sanitaria e sostenendo i costi della visita o della prestazione. Il successo dell’iniziativa ha però portato alla constatazione di una certa sfiducia dei donatori rispetto delle realtà intermediarie, che si è tentato si superare con la creazione di filiali territoriali pensate per avvicinare i benefattori ai beneficiari. Il passo successivo, però, è arrivato nel 2017 grazie alle potenzialità introdotte da Ethereum, la piattaforma digitale che consentiva qualcosa prima impossibile: creare software che veniva memorizzato ed eseguito all’interno della blockchain.
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