“Ribadiamo il nostro profondo disagio per l’introduzione da parte della Commissione paritetica casse edili (Cnce) di una procedura informatica inutilmente complessa, che va ad aggravare il già pesante carico burocratico che aziende e professionisti devono sopportare, rimanendo, peraltro, irrisolti numerosissimi dubbi sul suo utilizzo. Le aziende pagheranno i costi di un’inutile burocrazia”. Lo afferma il presidente dell’Associazione nazionale consulenti del lavoro (Ancl) Dario Montanaro, parlando di “una situazione in cui vengono soffocate anche le migliori intenzioni, e cioè garantire legalità e regolarità nei lavori edili. Bene porre limiti al lavoro nero, ma non complicando il lavoro dei professionisti. Inevitabilmente, i costi delle numerose attività professionali aggiuntive svolte dai nostri iscritti in materia di congruità della manodopera in edilizia graveranno sulle imprese clienti. Perché è impossibile pensare che le complesse attività burocratiche immaginate da Cnce possano essere assorbite nella normale attività professionale, infatti si stima un aggiuntivo impegno economico che oscilla fra i 550 e gli 820 euro”. Secondo Montanaro, “lascia amareggiati la consapevolezza che questo carico di lavoro aggiuntivo per i nostri iscritti e di costi per le aziende si sarebbe potuto tranquillamente evitare, o comunque ridurre se la Cnce avesse avuto reale disponibilità ad ascoltare le nostre osservazioni, per prevenire problematiche e criticità che ora emergeranno”, si chiude la nota.
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