“I dati Istat del terzo trimestre mostrano una certa reattivita’ dell’occupazione: infatti nei tre mesi estivi, con le riaperture e la ripresa di una serie di attivita’ dopo il lockdown, l’occupazione e’ cresciuta rispetto al trimestre precedente. Cio’ ovviamente non ha potuto compensare la fortissima perdita complessiva di occupati che, rispetto al terzo trimestre 2019, ammonta a 622 mila unita’, in gran parte dipendenti a termine ma anche autonomi”.
Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl. “Dopo il 31 marzo 2021, quando scadra’ il divieto di licenziamento, anche l’occupazione a tempo indeterminato iniziera’ a subire duri colpi. Priorita’ assoluta – sottolinea Sbarra – deve essere quindi inserire in Legge di bilancio con adeguato finanziamento, misure per evitare e fronteggiare i licenziamenti, a partire dal potenziamento dei contratti di solidarieta’, dal consolidamento di Naspi e DisColl, dal ripristino dell’assegno di ricollocazione per i percettori di Naspi, da un forte investimento sulla formazione e crescita delle competenze soprattutto digitali. Contemporaneamente – prosegue – occorre indirizzare le risorse europee di Next Generation Ee verso investimenti capaci da un lato di riposizionare l’Italia nella scena europea e mondiale per favorire l’export, e dall’altro di sostenere i redditi e contrastare la crescita delle disuguaglianze per non deprimere ulteriormente la domanda interna.
Attenzione grandissima dovra’ essere riservata alla promozione dell’occupazione di donne e giovani, i soggetti piu’ penalizzati in questa crisi, anche alla luce della connotazione settoriale dell’emergenza covid. Una volta superata la fase peggiore dell’emergenza sanitaria – conclude – l’occupazione potra’ tornare a crescere se oggi verranno dati gli stimoli giusti orientando in modo da concertare le risorse europee”.